Per il sesto anno consecutivo (escludendo il 2020, anno della pandemia) l’associazione Lanciatori del Polesine asd partecipa al bando regionale pubblicato in favore delle associazioni di pescatori sportivi e amatoriali che operano in Veneto. Il bando, delibera della Giunta Regionale n. 327 del 29 Marzo 2022, prevede tre misure: valorizzazione delle realtà associative (misura 1), tutela e preservazione del patrimonio ittico (misura 2), investimenti a sostegno delle attività di formazione, divulgazione e vigilanza (misura 3). L’associazione partecipa con una iniziativa riconducibile alla misura 2, presentando un progetto di semina di materiale ittico dal titolo “Semina di luccio italico, persico reale e tinca nel Polesine”. L’iniziativa, per la quale è stato chiesto ed ottenuto il contributo finanziario, viene concluda e rendicontata nel mese di Aprile 2023.
In accordo alla scheda progetto, sono state svolte le attività di semina di tre specie ittiche autoctone (esemplari di persico reale, tinca e luccio italico) in nove corsi d’acqua (acque libere) nella provincia di Rovigo, ed in prevalenza in tratti adibiti alla sola pesca no-kill (obbligo di rilascio del pescato). Le semine sono state svolte nelle modalità previste dal Decreto n. 812 del 01 Settembre 2022 di autorizzazione alle semine concesso all’associazione. La prima attività di semina viene svolta nella mattina di domenica 29 Gennaio 2023, con il rilascio di esemplari di persico reale e tinca. La seconda attività di semina viene svolta nella mattina di domenica 16 Aprile 2023, con il rilascio di esemplari di luccio italico.
Complessivamente vengono liberati circa 7000 esemplari di tinca, 3500 esemplari di persico reale e 1650 esemplari di luccio italico. Gli esemplari, prelevati dalla piscicoltura di Davide Menozzi (Bonferraro – VR) e trasportati in provincia di Rovigo, vengono poi liberati dai soci e volontari dell’associazione nei corsi d’acqua prestabiliti.
La continuità delle attività svolte dall’associazione per la promozione e crescita del territorio e dei corsi d’acqua polesani, in particolare le semine annuali di specie ittiche, permettono, a distanza di anni dai primi interventi, di ricevere importanti segnalazioni, ovvero catture effettuate dai soci (con la canna da pesca) riconducibili alle specie seminate e, nel tempo, divenute stanziali nell’ambiente di introduzione.
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